Ciak si gira, buona la prima!

CRONACHE
Di Nino Barone

Ciak si gira, buona la prima!

Come sarà la prossima processione dei Misteri?
Domanda che può soltanto sperare in una risposta certa alla fine della manifestazione folcloristico-religiosa. Oggi possiamo formulare delle ipotesi, ma le perplessità circa la buona riuscita di essa rimangono scolpite nella mente.
Sarà il buonsenso a prevalere sulle squallide vicende interne o si assisterà all’ennesima e significativa disgregazione tra i gruppi? Il tempo è quello della semina e non possiamo far altro che affidarci alla provvidenza divina affinché il cammino delle maestranze sia leale, disinteressato e soprattutto desideroso di raggiungere un obiettivo comune, si deve alla città e ai trapanesi.
Chi non è impregnato da questo fervore non merita di farne parte, ma pur di non lasciare spazi vuoti, che tanto farebbero bene alla processione, soprattutto nell’anno del solo centro storico, si è disposti a tutto divenendo, spesso, fonte dei problemi.
Questo è anche tempo di raccolta, raccolta fondi per intenderci, dove consoli indaffarati, per lo più in gruppo, si muovono per la città visitando attività commerciali e categorie economiche non sempre di riferimento. Nel frattempo portatori scontenti per una più bassa ricompensa rispetto all’anno precedente s’incontrano per strada quasi in atteggiamento delirante ostentando quella che secondo il proprio modo di pensare è una grave offesa. Peccato che poi sono gli stessi ad affermare che porterebbero il gruppo anche aggratis.
Un perenne conflitto tra sacro e profano, tra semina e raccolta, tra dare e il quanto dare. Non sempre si riesce a trovare un equilibrio tra gli elementi che compongono il mosaico e spesso, infatti, è la processione stessa a pagarne le conseguenze.
D’altro canto anche i trapanesi si sono rassegnati alle politiche dell’alternanza che, tutto sommato, accontentano tutti tranne coloro i quali hanno sempre creduto che la via Fardella, oltre a essere divenuta tradizionale, favoriva la stessa struttura processionale permettendo di stendere il corteo in tutta la sua maestosità.
Cose dette e ridette. Anche queste ripetizioni rischiano di diventare noiose per gli stessi propositori.
Intanto la chiesa del Purgatorio, che ospita i sacri gruppi, si è animata delle Scinnute, riti religiosi che avranno luogo per tutti i Venerdì di Quaresima, come sempre affollatissime di fedeli e amanti della musica, quella funebre che emoziona e commuove. La prima Scinnuta è già ricordo.
A parte una lite scatenata nella piazza antistante la chiesa non provocata dagli addetti ai lavori per come invece la si è fatta passare, tutto è andato secondo copione.
Volti storici della processione e semplici fedeli si sono avvicendati per tutto il tempo della Scinnuta con sguardi emozionati, tesi, speranzosi. Altri più arroganti, spavaldi, autoritari.
D’altronde c’è spazio per tutti e da tutti si può sempre imparare qualcosa. Non poteva giustamente mancare la tipica frase di don Nicola Rach: chi non è interessato alla celebrazione vada in piazza a chiacchierare.
Come dargli torto visto che nell’ambiente si chiacchiera e basta!